Preferenze riguardo al cinema e differenze individuali: Stili di pensiero e intelligenze multiple

 

Luciano Mariani
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Notes:
-  E' disponibile una versione pdf di questo articolo.

 

1. Introduzione: le differenze individuali

Sebbene le persone che compongono il pubblico di un film condividano certamente alcune caratteristiche (ad esempio, una preferenza per un genere cinematografico, per un regista e/o un interprete in particolare, o per un tema specifico), esse mostrano senza dubbio, come in qualsiasi altro ambito di esperienza, differenze individuali. Gli spettatori differiscono più o meno marcatamente nella loro conoscenza pregressa del genere cinematografico, nelle loro esperienze personali e nelle loro convinzioni e atteggiamenti, tutti elementi che influenzano aspettative, reazioni e giudizi sul film.

Le differenze individuali, tuttavia, sono anche un affascinante campo di esplorazione rispetto al concetto di personalità. Dopo tutto, ciò che rende le persone individui unici dipende da una varietà di fattori, alcuni dei quali sono biologici e innati, mentre altri sono il risultato delle esperienze che abbiamo vissuto sin dal giorno in cui siamo nati, compresi i processi di socializzazione nel contesto della nostra cultura. L'"innato" e l'"appreso" non sono due domini separati, ma sono inestricabilmente legati nel forgiare il nostro modo speciale di essere unici (anche se questo non dovrebbe farci dimenticare ciò che rende gli individui simili tra loro).

Le differenze individuali possono essere descritte e sono state studiate con riferimento a una varietà di concetti (Fig. 1).

 

Fig. 1

Le persone sono diverse in termini di una serie di variabili, dai fatti biologici di base (come età e sesso) a costrutti psicologici (come attitudini, motivazioni, convinzioni e atteggiamenti) ad aspetti socioculturali (come background sociale ed origine etnica). Come si può vedere, questa "mappa" include termini che potrebbero essere considerati di natura più generale: si potrebbe, ad esempio, ragionevolmente sostenere che la personalità possa includere alcune o la maggioranza delle altre variabili. Tuttavia, ci sono due classi di variabili che, pur essendo ancora ampiamente identificabili come descrittori della personalità, meritano di essere trattate più in dettaglio poiché non vengono spesso prese in considerazione: stili di apprendimento e intelligenze (multiple). Il presente lavoro si concentra su questi due costrutti di base, mentre la maggior parte degli altri che compaiono nella Fig. 1 sono stati esplorati, in relazione al pubblico cinematografico e alle loro preferenze, in un altro articolo (Nota 1). Stili e intelligenze non sono mai stati utilizzati nell'esplorazione delle preferenze cinematografiche (né nei termini di come stili e intelligenze possano predire le preferenze cinematografiche individuali, né nei termini di cosa le preferenze cinematografiche possano dirci sugli stili e le intelligenze degli spettatori) e questo articolo intende fornire alcune osservazioni preliminari e indicare alcuni possibili percorsi per ricerche future.

2. Stili "di apprendimento", "di pensiero" e "cognitivi"

Un'osservazione cautelare sulla natura degli "stili" è d'obbligo, poiché nella letteratura vengono usati vari termini, a volte con significati parzialmente sovrapposti. Il termine "stili di apprendimento" è forse il più generico e si riferisce ai diversi modi in cui le persone percepiscono ed elaborano le informazioni. Sebbene "stile di apprendimento" possa essere usato per descrivere qualsiasi tipo di elaborazione delle informazioni (vale a dire la maggior parte, se non tutta, della nostra attività mentale), gli stili di apprendimento sono stati studiati principalmente in relazione ai contesti pedagogici, come descrittori di come chi impara (nel senso più stretto di "studente") affronta i compiti in una situazione educativa più o meno formale. In questo senso più ampio, negli stili di apprendimento sono stati talvolta inclusi, non solo gli stili cognitivi/di pensiero, ma anche altre misure di differenze individuali che hanno un impatto sull'apprendimento. Così, ad esempio, si è scoperto che le persone differiscono nelle loro preferenze per le modalità sensoriali (alcune possono essere più visive, altre più uditive, altre ancora possono preferire un approccio cinestetico, cioè basato sull'uso del corpo e dei suoi movimenti); e le persone mostrano anche atteggiamenti sociali diversi (ad esempio, sono più o meno introverse piuttosto che estroverse).

 

Nella maggior parte degli altri casi, tuttavia, gli stili sono stati esplorati in relazione ai modi individuali di elaborare le informazioni, vale a dire come stili di pensiero o, con riferimento al funzionamento della mente umana, come stili cognitivi. Boscolo (1981: 68) definisce uno stile di pensiero come “Una modalità di elaborazione dell’informazione che il soggetto adotta in modo prevalente, che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi”. Questa definizione indica il modo prevalente (quindi non esclusivo) di elaborazione delle informazioni, la sua natura stabile (che potrebbe anche essere considerata un tratto della personalità) e il suo utilizzo in una varietà di compiti e contesti.

Gli stili cognitivi si riferiscono ai modi tipici di ogni individuo di elaborare le informazioni nella propria mente - riassumendo nel termine elaborare una serie di operazioni variamente descritte come acquisire, memorizzare, recuperare e riutilizzare. Nella prospettiva cognitivista, in cui la persona elabora attivamente le nuove informazioni, che a loro volta funzionano da catalizzatori di continue ristrutturazioni della conoscenza, gli stili cognitivi sottolineano i modi diversi attraverso cui questa ristrutturazione può aver luogo nella mente.

La maggior parte dei modelli proposti per descrivere gli stili cognitivi si basano su contrapposizioni bipolari in cui due termini vengono assunti come gli estremi di un continuum ideale su cui nella realtà si situano le singole persone: già negli anni quaranta del secolo scorso era stato proposto quello che rimane uno dei modelli classici degli stili cognitivi, ossia l’opposizione dipendente/indipendente dal campo (Nota 2). Mentre chi è dipendente dal campo ha più difficoltà e/o impiega più tempo a separare una figura dal contesto in cui essa è inserita, chi è indipendente dal campo riesce più facilmente e rapidamente a percepire elementi come più o meno separati dal contesto circostante: questo ha portato a ipotizzare che potessero esistere persone “che vedono la foresta ma non i singoli alberi”, e viceversa, con evidenti conseguenze per un’elaborazione delle informazioni di tipo più globale piuttosto che analitico. Alcune persone possono tendere verso uno stile analitico: preferiscono partire dalle parti per arrivare al tutto, amano considerare i dettagli, ragionare logicamente, concentrarsi volentieri sulle differenze tra le cose. Altri, invece, possono tendere verso uno stile globale: partono da una visione d'insieme e dal contesto generale, organizzano le informazioni in modo più simultaneo, trovano facile fare una sintesi, si concentrano più volentieri sulle somiglianze tra le cose.

 

Le persone differiscono anche nella loro tendenza alla riflessività: le persone più riflessive considerano attentamente i fatti e le possibili opzioni, formulano giudizi più oggettivi, richiedono tempi di elaborazione più lunghi. Altre sono più impulsive: prendono decisioni in base a sensazioni e informazioni essenziali, preferiscono fornire risposte più immediate, formulano giudizi più soggettivi. E ancora, alcune persone possono essere più sistematiche: organizzano le informazioni in modo lineare, sequenziale e cumulativo, non amano input eccessivi o troppo vari, si attivano anche con stimoli di bassa intensità. Altre, invece, tendono a essere più intuitive: amano input anche complessi e simultanei, si attivano con stimoli più intensi, che gestiscono in tempo reale. Infine, ci sono persone più caute, che tollerano meno i rischi e l'ambiguità delle situazioni, rispetto ad altre che sono più disposte a correre rischi e che tollerano meglio qualsiasi ambiguità dei contesti. (Si noti che il costrutto di tolleranza dell'ambiguità indica importanti connessioni tra descrittori puramente cognitivi e una dimensione affettiva più ampia.)

Non esiste una teoria generale degli stili cognitivi, in quanto ciò che negli anni è stato oggetto di indagine sono state varie dimensioni degli stili, tra loro solo parzialmente correlate (Nota 3). Non è dunque semplice ipotizzare correlazioni dirette tra dimensioni degli stili cognitivi: in altre parole, occorre una certa cautela nell’associare direttamente ed automaticamente, ad esempio, analitico/sistematico/riflessivo, da una parte, e globale/intuitivo/impulsivo dall’altra, anche se (intuitivamente) potremmo supporre che una persona con una tendenza analitica possa esibire anche tratti di una persona con tendenza sistematica e/o riflessiva (Nota 4) (Nota 5)

3. Alcune importanti considerazioni

I termini che abbiamo utilizzato per identificare le differenze individuali negli stili di pensiero sono assolutamente neutri: non esistono stili "migliori" o "peggiori", né tantomeno stili "ideali". Infatti, tutti gli stili possono essere efficaci a seconda delle situazioni, dei contesti, del tipo di compito che si deve svolgere. E saper utilizzare stili diversi, cioè essere più flessibili nelle modalità di elaborazione delle informazioni, può in molti casi essere vantaggioso.

Non tutte le persone mostrano stili di pensiero estremi: non è comune trovare persone estremamente analitiche o, al contrario, estremamente globali. Molti, infatti, tendono a trovarsi in una posizione intermedia tra gli estremi che abbiamo individuato sopra, o tendono ad essere più equilibrati di altri. È importante riconoscere l'unicità di ogni profilo di stili di pensiero: ogni persona è infatti portatrice di dimensioni di personalità che la rendono un individuo unico.

Diventare più consapevoli dei propri stili di pensiero, così come di altre dimensioni della propria personalità, può consentirci di conoscere meglio noi stessi, di comprendere le ragioni di alcune nostre scelte e comportamenti, di identificare i nostri punti di forza e di debolezza. Questa conoscenza di noi stessi ci consente di rispondere in modo meno automatico e più consapevole ai problemi e alle sfide che affrontiamo, aumentando la nostra flessibilità e la nostra resilienza.


4. Possono le nostre preferenze riguardo al cinema aiutarci a comprendere meglio i nostri stili di pensiero? Un questionario sperimentale


Le abitudini e gli atteggiamenti riguardo al cinema, proprio come qualsiasi altro ambito di attività, possono essere una fonte di informazioni su un profilo individuale di stili di pensiero. Proprio come i tratti della personalità, i bisogni/le motivazioni e le convinzioni/gli atteggiamenti possono influenzare gli usi che possiamo fare di un film (con particolare riferimento alla scelta di particolari generi cinematografici) (Nota 6), le nostre preferenze nella scelta di un film, le nostre reazioni durante la visione e le nostre interpretazioni e valutazioni dopo la visione possono indicare differenze individuali in termini del nostro personale insieme di stili di pensiero.

Di seguito viene presentato un questionario sperimentale preliminare come primo passo per esaminare un'area che non ha finora ricevuto nessuna attenzione nella discussione su come interagiscono le preferenze in fatto di cinema e le differenze individuali. Il questionario è strutturato in tre parti. La Prima parte è una raccolta di dati personali sulle preferenze riguardo al cinema, basata sulle risposte a 40 "affermazioni" che descrivono i modi di interagire e reagire all'esperienza cinematografica. La Seconda parte è la fase di elaborazione dei dati, che collega le risposte fornite a quattro continua di dimensioni di stili di pensiero (analitico vs globale, riflessivo vs impulsivo, sistematico vs intuitivo e tollerante vs intollerante all'ambiguità e al rischio). Infine, la Terza parte chiede agli intervistati di valutare i risultati del questionario collegandoli alle proprie percezioni e opinioni, invitandoli così a utilizzare tali risultati non come risposte definitive ma come punto di partenza per ulteriori riflessioni e discussioni. Questa parte finale è importante in quanto il questionario è concepito come trampolino di lancio verso una descrizione progressivamente più precisa del proprio profilo personale.

 

 

QUESTIONARIO SULLE PREFERENZE RIGUARDO AL CINEMA E GLI STILI DI PENSIERO

l seguente questionario esplora i nostri stili di pensiero, ovvero i modi in cui elaboriamo le informazioni nella nostra mente. Questi stili variano da persona a persona in misura maggiore o minore e hanno conseguenze importanti per le decisioni che prendiamo e per i modi in cui ci comportiamo.

 

Alcune persone possono tendere ad uno stile analitico: preferiscono partire dalle parti per arrivare al tutto, amano considerare particolari e dettagli, ragionano in modo logico, basato sui fatti, mettono volentieri a fuoco le differenze tra le cose. Altre, invece, possono tendere ad uno stile globale: partono da una visione complessiva e dal contesto generale, organizzano le informazioni in maniera più simultanea, trovano agevole fare delle sintesi, mettono più volentieri a fuoco le somiglianze tra le cose.

Le persone sono diverse anche rispetto alla loro tendenza verso la riflessività: considerano con attenzione i fatti e le possibili opzioni, danno giudizi di tipo più oggettivo, richiedono tempi di elaborazione più lunghi. Altre tendono di più all'impulsività: prendono decisioni in base alle sensazioni e alle informazioni essenziali, preferiscono fornire risposte più immediate, danno giudizi di tipo più soggettivo.

E ancora, alcuni possono essere più sistematici: organizzano le informazioni in modo lineare, sequenziale e cumulativo, non amano input eccessivi o troppo variati, si attivano anche con stimoli di bassa intensità. Altri, invece, tendeno ad essere più intuitivi: amano input anche complessi e simultanei, si attivano in presenza di stimoli di più alta intensità, che gestiscono in tempo reale.

Infine, ci sono persone più caute, che tollerano meno il rischio e l'ambiguità delle situazioni, rispetto ad altre più disponibili a correre rischi e che tollerano meglio l'eventuale ambiguità dei contesti.

Le nostre abitudini e i nostri atteggiamenti in fatto di cinema, proprio come qualsiasi altra area di attività, possono essere una fonte di informazioni sul nostro personale profilo di stili di pensiero. Il seguente questionario ti aiuterà a fare proprio questo. Tieni presente che qualsiasi questionario di questo tipo può darti solo un'indicazione generale del tuo profilo - non dovrebbe essere preso come un "ritratto" rigido e definitivo di alcune dimensioni della tua personalità - in altre parole, non un punto di arrivo ma un punto di partenza. Per questo, alla fine del questionario, ti verrà chiesto di osservarne i risultati in modo critico e di utilizzare la tua conoscenza dei tuoi comportamenti, abitudini, atteggiamenti, ecc., per cambiare o affinare quello che sembra essere il tuo proprio profilo personale. E' fortemente raccomandato di condividere e discutere il questionario e i suoi risultati con altri.

N.B. Per rispondere al questionario è disponibile una versione pdf che è possibile scaricare e/o stampare qui.

Scegli la risposta che meglio ti rappresenta. Ricorda che non ci sono risposte giuste o sbagliate!

PRIMA PARTE

Decidi in quale misura ognuna delle seguenti affermazioni si applica anche a te cerchiando il numero appropriato in ogni colonna.

 

anche per me è così

per me è solo in parte così

per me non è affatto così

1. Per "entrare in sintonia" con un film mi occorre un po' di tempo e vedere diverse scene

2

1

0

2. Non amo i film che finiscono in modo del tutto inaspettato.

2

1

0

3. Non sopporto i film con tempi molto lenti e dilatati.

2

1

0

4. Sento il bisogno di capire bene perchè un personaggio si comporta i un certo modo.

2

1

0

5. Non mi piacciono i film dove ci sono diverse storie che si intrecciano.

2

1

0

6. Non mi piacciono quei film (ad esempio, gialli/polizieschi/thriller) in cui bisogna continuamente prestare attenzione agli indizi e ai dettagli.

2

1

0

7. Mi piacciono i film dove quello che conta sono le azioni e il movimento.

2

1

0

8. Apprezzo i film che alla fine invitano a riflettere e a discutere.

2

1

0

9. Mi piace che i personaggi siano ben caratterizzati sin dall'inizio.

2

1

0

10. Guardo un film anche se ho letto una recensione negativa.

2

1

0

11. Non mi piacciono quelle trame dove alla fine rimangono dei punti non chiariti o lasciati in sospeso.

2

1

0

12. Apprezzo i film in cui bisogna prestare molta attenzione ai dettagli delle singole scene.

2

1

0

13. Mi piacciono i film che mi danno continuamente forti emozioni.

2

1

0

14. Mi piace concentrarmi sui singoli personaggi più che sull'intreccio complessivo.

2

1

0

15. Tendo a giudicare un personaggio o a farmene un'idea precisa sin dalle prime scene.

2

1

0

16. Nella scelta di un film preferisco puntare su un regista e/o interpreti che conosco bene e apprezzo.

2

1

0

17. Non mi piacciono i film dalla trama troppo complessa, in cui bisogna seguire con attenzione anche i minimi dettagli.

2

1

0

18. Se un film finisce in un modo ambiguo o poco chiaro sono comunque soddisfatto di averlo visto.

2

1

0

19. Le prime impressioni che ho di un personaggio o di una situazione sono per me molto importanti.

2

1

0

20. Apprezzo di più i film con una trama che si sviluppa in modo chiaro e logico.

2

1

0

21. Sono insoddisfatto se non sono riuscito a capire bene tutti gli sviluppi della trama.

2

1

0

22. Mi piacciono i film il cui genere risulti ben chiaro, ad esempio una commedia, un dramma, un giallo ...

2

1

0

23. Preferisco i film in cui, oltre che provare emozioni, si debba anche riflettere.

2

1

0

24. Se qualcuno mi ha parlato male di un film, è difficile che vada a vederlo.

2

1

0

25. Alla fine di un film mi è facile dire quale sia il significato complessivo di quello che ho visto.

2

1

0

26. Mi faccio rapidamente un'idea dei personaggi e di come la storia si svilupperà.

2

1

0

27. Quando scelgo un film non dò molto peso al nome del regista e/o degli interpreti.

2

1

0

28. Prima di giudicare un personaggio aspetto di vederlo in azione in tante scene.

2

1

0

29. Mi lascio facilmente trasportare dalle emozioni della storia nel suo insieme.

2

1

0

30. Preferisco i film con molta azione e molto movimento.

2

1

0

31. Mi attrae di più l'insieme della storia che le singole scene.

2

1

0

32.Apprezzo i film con un finale che mi riserva sorprese.

2

1

0

33. Mi piacciono i film la cui trama si sviluppa in modo graduale, passo dopo passo.

2

1

0

34. Noto e apprezzo dettagli come costumi, scenografie, colori ...

2

1

0

35. Preferisco i film in cui il carattere dei personaggi sia descritto in modo chiaro e coerente.

2

1

0

36. Ascolto con attenzione i dialoghi e i monologhi dei personaggi per capire bene il loro carattere.

2

1

0

37. Mi capita di intuire facilmente come si svilupperà la trama di un film.

2

1

0

38. Apprezzo un film nel suo insieme senza porre particolare attenzione ad aspetti particolari come la recitazione, le scenografie, le musiche, ecc.

2

1

0

39. Accetto certi personaggi anche se il loro carattere o il loro ruolo nel film non sono del tutto chiari.

2

1

0

40. Mi piacciono i film che mi danno continuamente forti emozioni.

2

1

0

 

  

SECONDA PARTE

Per ogni affermazione annerisci uno o due quadratini a seconda delle risposte date, partendo sempre dal centro. Non annerire nessun quadratino se hai scelto la risposta "0".

Ad esempio:

- se per lo stile analitico all'affermazione 12 hai cerchiato il numero 1, annerisci il primo quadratino sulla relativa riga.

- se per lo stile globale all'affermazione 6 hai cerchiato il numero 2, annerisci i primi due quadratini sulla relativa riga.

AFFERMAZIONI

 ANALITICO

<------> GLOBALE AFFERMAZIONI

12   14   21   34   36

□ □ □ □ □ □ □ □

  □ □ □ □ □ □ □ 6   17   25   31   38

 

AFFERMAZIONI STILI DI PENSIERO AFFERMAZIONI

     ANALITICO

<---->  GLOBALE
12   14  21 34  36

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ 6   17   25   31   38
RIFLESSIVO <---->  IMPULSIVO

1   4   8   23   28

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □  3    7   13   29   30
SISTEMATICO <----> INTUITIVO

5   9   20   33   35

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ 15   19   26   37   40
INTOLLERANTE
 dell'ambiguità e del rischio
<----> TOLLERANTE
dell'ambiguità e del rischio

2   11   16   22 24 □ □ □ □ □ □ □ □ □ □   □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ 10   18   27   32   39

 

TERZA PARTE

Rifletti e, se puoi, discuti con qualcuno: ti ritrovi nei risultati del questionario?

□ SI’, perché (cita esempi di tuoi comportamenti, abitudini, preferenze, atteggiamenti ...)

...…………………………………………………………….…………………………..…………………………………………………………………………….……………………

□ NO, perché (cita esempi di tuoi comportamenti, abitudini, preferenze, atteggiamenti ...)

..………………….…………………………………………………………………………......…........................................................................................................................

Ti è sembrato utile questo questionario? Pensi di avere scoperto qualcosa di nuovo o interessante?

......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

5. Le intelligenze multiple


Un modo particolare di descrivere le differenze individuali tiene conto del concetto di intelligenza. L'intelligenza è stata spesso considerata (ed è ancora spesso considerata) come


-
innata, cioè qualcosa di "dato" alla nascita, e quindi non soggetto alle influenze dei contesti culturali;

- stabile, cioè immutabile nel tempo;

- generale, ovvero costituita da un unico fattore che rimane sostanzialmente lo stesso quando applicato a domini diversi;

- misurabile, cioè quantificabile sulla base di test (il noto QI (o "quoziente di intelligenza"), che fa riferimento al livello "normale" o "medio" di una popolazione, cui solitamente si assegna il valore di 100 - il che implica che le persone sono più o meno intelligenti rispetto alla "media" se riportano, rispettivamente, un punteggio superiore o inferiore a 100 in un test di intelligenza).


Questa visione "tradizionale" dell'intelligenza è stata duramente criticata negli ultimi decenni e altri concetti di "intelligenza" sono stati proposti. Il più famoso dei "nuovi" modelli è dovuto allo psicologo Howard Gardner (1987, 1999), che rifiuta l'intelligenza come unico fattore e identifica una serie di intelligenze diverse: secondo questa visione, ognuno di noi è portatore di una diversa combinazione di intelligenze, che non sono solo il risultato del nostro potenziale genetico innato, ma sono anche influenzate dai contesti culturali in cui cresciamo: culture diverse possono valorizzare intelligenze diverse e quindi influenzare il "profilo" individuale di ciascuno dei suoi membri.


Gardner ha identificato una serie di intelligenze, che possono essere descritte con le sue stesse parole (Nota 7):

Quindi ognuno di noi è portatore di una diversa "combinazione" di intelligenze. Si noti che l'immagine seguente (Fig. 2 - Nota 8) dà "uguale peso" a tutte le intelligenze, ma questa è chiaramente un'illustrazione teorica - la nostra "torta" personale metterebbe in evidenza la la nostra unica combinazione di intelligenze.

File:Multiple-intelligence.jpg

Fig. 2

In questa ottica, la valutazione dell'intelligenza (o delle intelligenze) dovrebbe dunque rispondere, più che alla domanda "Quanto sei intelligente?", alla domanda ben più stimolante e produttiva, "Come sei intelligente?"

Come è stato fatto con gli stili di pensiero, di seguito viene presentato un questionario sperimentale preliminare come primo passo per esaminare come le preferenze in fatto di cinema possano offrire una panoramica della costellazione di intelligenze personali e uniche di un individuo. Come il questionario sugli stili di pensiero, quello di seguito è strutturato in tre parti. La Prima parte è una raccolta di dati personali sulle preferenze riguardo al cinema, basata sulle risposte a 64 elementi ("affermazioni") che descrivono modi di interagire e reagire all'esperienza cinematografica. La Seconda parte è la fase di elaborazione dei dati, che collega le risposte fornite agli otto tipi di intelligenza descritti da Gardner. Infine, la Terza parte chiede agli intervistati di valutare i risultati del questionario collegandoli alle proprie percezioni e opinioni, invitandoli così a utilizzare tali risultati come punto di partenza per ulteriori riflessioni e discussioni. Questa parte finale è importante poiché il questionario è concepito come un trampolino di lancio verso una descrizione progressivamente più precisa del proprio profilo personale.

N.B. Per rispondere al questionario è disponibile una versione pdf che è possibile scaricare e/o stampare qui.

QUESTIONARIO SULLE PREFERENZE RIGUARDO AL CINEMA E LE INTELLIGENZE MULTIPLE

Si è sostenuto che l'intelligenza non è un fattore generale, ma piuttosto una combinazione di diverse intelligenze, ciascuna delle quali si applica a diverse aree dell'esperienza umana. Lo psicologo Howard Gardner ha descritto tali intelligenze nel modo seguente:

(http://www.ascd.org/publications/educational-leadership/sept97/vol55/num01/The-First-Seven.-.-.-and-the-Eighth@-A-Conversation-with-Howard-Gardner.aspx)

File:Multiple-intelligence.jpg

Le nostre abitudini in fatto di cinema, proprio come qualsiasi altra area di attività, possono essere una fonte di informazioni sulla nostra "costellazione di intelligenze". Il seguente questionario ti aiuterà a fare proprio questo. Tieni presente che qualsiasi questionario di questo tipo può solo darti un'indicazione generale del tuo profilo - non dovrebbe essere preso come un "ritratto" rigido e definitivo delle tue intelligenze o della tua personalità. Per questo, alla fine del questionario, ti verrà chiesto di osservare i risultati in modo critico e di utilizzare la tua conoscenza dei tuoi comportamenti, abitudini, atteggiamenti, ecc., per cambiare o affinare quello che sembra essere il tuo proprio profilo personale. E' inoltre vivamente raccomandato di condividere e discutere il questionario e i suoi risultati con altri.

Scegli la risposta che meglio ti rappresenta. Non ci sono risposte giuste o sbagliate!

 

PRIMA PARTE

Decidi in quale misura ognuna delle seguenti affermazioni si applica anche a te cerchiando il numero appropriato in ogni colonna.

 

anche per me è così

per me è solo in parte così

per me non è affatto così

1. Preferisco vedere un film insieme ad altre persone (parenti, amici, ecc.).

2

1

0

2. Mi colpiscono molto le ambientazioni storiche accurate e dettagliate.

2

1

0

3. Mi capita abbastanza spesso di voler leggere un romanzo da cui è stato tratto un film.

2

1

0

4. Ascolto spesso musica tratta da colonne sonore di film.

2

1

0

5. Mi piacciono i film che danno poco per scontato e che invece invitano a fare ipotesi su quanto succederà nella storia.

2

1

0

6. Mi piacciono i film in cui le forze della natura (ad es. il mare, il vento, la pioggia …) svolgono un ruolo importante.

2

1

0

7. Mi piace che un film mi comunichi delle sensazioni forti e precise (ad es. “scene che fanno venire il batticuore”, o “un nodo alla gola”, o un “brivido alla schiena” …).

2

1

0

8. Prima di decidere di vedere un film chiedo il parere di altri che lo hanno già visto.

2

1

0

9. Mi piace capire subito dove è ambientato un film, anche attraverso le immagini di luoghi famosi o caratteristici.

2

1

0

10. Noto facilmente gli accenti regionali con cui parlano i personaggi di un film.

2

1

0

11. Non mi attirano molto i film ambientati in luoghi chiusi, con personaggi che prediligono i dialoghi rispetto alle azioni e ai movimenti.

2

1

0

12. Mi piace ascoltare o assistere alle presentazioni o ai dibattiti su un film.

2

1

0

13. Mi attirano i film che sono centrati su fenomeni climatici anche estremi (ad es. eruzioni vulcaniche, monsoni, mareggiate, terremoti …).

2

1

0

14. Mi interessa capire cosa ne pensano gli altri di un film che ho già visto.

2

1

0

15. Non mi piacciono i film che non hanno uno sviluppo logico chiaramente esplicitato.

2

1

0

16. Mi attirano i film “on the road”, in cui i personaggi visitano o attraversano ambienti anche molto diversi.

2

1

0

17. Mi piacciono molto i film d’azione, dove personaggi e oggetti sono spesso in movimento.

2

1

0

18. Non mi piacciono i film in cui manca del tutto una colonna sonora musicale.

2

1

0

19. Non mi piacciono i film totalmente fantastici o ambientati in mondi irreali.

2

1

0

20. Mi attirano molto i film “che fanno sognare”, che mi trasportano in situazioni e ambienti anche molto lontani dalla realtà.

2

1

0

21. Mi attirano i film biografici che descrivono la vita di scienziati e le loro scoperte.

2

1

0

22. Mi ricordo abbastanza precisamente di film che in qualche modo mi hanno colpito, emozionato o turbato.

2

1

0

23. Dopo aver visto un film, mi piace discuterne con altri.

2

1

0

24. Per me in un film sono molto più importanti le immagini rispetto ai dialoghi.

2

1

0

25. Preferisco i film che si svolgono in ambienti naturali reali piuttosto che film con ambienti chiaramente ricostruiti in studio.

2

1

0

26. Mi piacciono i film recitati in tutto o in parte in un dialetto regionale, anche se magari perdo qualche parola o frase.

2

1

0

27. Per me vedere un film è un’esperienza molto personale, e trovo difficile condividerla con altri.

2

1

0

28. Riconosco facilmente l'intonazione con cui un personaggio di un film esprime delle emozioni o dei significati (ad esempio, quando un personaggio esprime ironia, sarcasmo, disprezzo, ammirazione, ecc.).

2

1

0

29. Mi piacciono i documentari che illustrano la vita di persone, anche non famose, che hanno affrontato e risolto problemi e che raccontano e spiegano la loro esperienza.

2

1

0

30. I cosiddetti “film-puzzle” (in cui, ad es. non sono immediatamente comprensibili i nessi logici o temporali, o ci sono sviluppi della storia insoliti o bizzarri …) mi stimolano e mi sfidano a cercare delle spiegazioni.

2

1

0

31. Apprezzo molto i film che mettono in scena il rapporto tra l’uomo e gli animali.

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1

0

32. Mi attirano i film “sportivi”, che mettono in risalto le qualità fisiche e atletiche dei personaggi.

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1

0

33. Condivido su Internet (Facebook, Instagram, ecc.) i miei giudizi o opinioni sui film che ho visto.

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1

0

34. Mi piacciono i film che affrontano anche temi ambientali.

2

1

0

35. Mi piacciono i documentari che illustrano le opere di pittori, scultori, architetti.

2

1

0

36. Mi attirano i film in cui i dialoghi svolgono un ruolo decisivo (ad es. le scene in un’aula di tribunale, i dibattiti politici, le conversazioni in un gruppo di amici o in una coppia …).

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1

0

37. Mentre guardo un film, mi piace riconoscere canzoni o brani musicali che già conosco.

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1

0

38. Mi piacciono i documentari che descrivono come sono stati risolti problemi scientifici o tecnologici.

2

1

0

39. Mi capita spesso di confrontare personaggi e vicende di un film con la mia vita ed esperienza personale.

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1

0

40. Mi piace guardare film in lingua originale con i sottotitoli.

2

1

0

41. Sono attirato da scene molto movimentate, ad es. un inseguimento tra auto o tra persone.

2

1

0

42. Mi piacciono i film, come i gialli, in cui bisogna osservare con attenzione anche i dettagli per capire bene lo svolgimento e la soluzione finale.

2

1

0

43. Prendo spesso io l'iniziativa di andare al cinema con altri, o di vedere un film insieme a casa.

2

1

0

44. Mi piace molto andare al cinema o vedere un film a casa anche se sono da solo.

2

1

0

45. Guardo i titoli finali di un film anche per vedere che tipo di canzoni o motivi musicali sono stati usati.

2

1

0

46. Mi colpiscono molto i colori e come sono usati in un film.

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1

0

47. Mi piacciono i film che sembrano quasi dei videogiochi, in cui mi sembra di partecipare all’azione mostrata sullo schermo.

2

1

0

48. Mi piacciono molto i documentari “naturalistici”.

2

1

0

49. Leggo spesso recensioni di film.

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50. Mi piacciono i documentari che raccontano la vita e la carriera di attori, danzatori o di personaggi dello spettacolo.

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0

51. Dopo aver visto un film che mi ha coinvolto, mi capita spesso di ripensarci e di ragionarci sopra.

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1

0

52. Consiglio spesso un film che mi è piaciuto ad altri.

2

1

0

53. Guardo con attenzione gli ambienti interni in cui si svolge un film (ad esempio, come è fatto un appartamento, come è arredato, e altri dettagli come quadri, soprammobili, ecc.).

2

1

0

54. Mi piacciono i film tratti da opere letterarie o teatrali.

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1

0

55. Mi piacciono i film “che fanno pensare”, cioè che mi stimolano delle riflessioni sui personaggi e sulla storia.

2

1

0

56. Mi godo di più una scena di un film se è accompagnata da un motivo musicale.

2

1

0

57. Presto attenzione a come gli attori usano il proprio corpo, ad es. tramite gesti, espressioni del volto, uso delle mani …

2

1

0

58. I grandi spazi naturali (ad es. le praterie nei film western, la giungla, gli oceani o le montagne nei film di avventure, le spiagge in certe commedie o drammi …) attirano molto la mia attenzione.

2

1

0

59. Mi attirano i film in cui le tecnologie giocano un ruolo essenziale.

2

1

0

60. Mi piacciono i film di animazione, specialmente quando usano forme, colori e immagini insolite e originali.

2

1

0

61. Per me la musica in un film ha una grande importanza.

2

1

0

62. Osservo con attenzione gli ambienti esterni in cui si svolge un film.

2

1

0

63. Mi piace vedere un film tratto da un romanzo che ho letto per confrontare le due versioni.

2

1

0

64. Parlo spesso dei film che visto con altre persone.

2

1

0

 

  

SECONDA PARTE

Per ogni affermazione annerisci uno o due quadratini a seconda delle risposte date, partendo in ogni riga dal primo sulla sinistra. Non annerire nessun quadratino se hai scelto la risposta "0".

Ad esempio, se per l'intelligenza linguistica alla affermazione 3 hai cerchiato il numero 2, annerisci i primi due quadratini sulla relativa riga.

LINGUISTICA

3  12  26  36  40  49  54  63

■ ■ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □

 

INTELLIGENZA

AFFERMAZIONI

 

LINGUISTICA

3  12  26  36  40  49  54  63

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □

LOGICO-MATEMATICA

5  15  19  21  30  38  42  59

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □

VISIVO-SPAZIALE

2  9  16  24  35  46  53  60

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □

MUSICALE

4  10  18  28  37  45  56  61

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □

INTER-PERSONALE

1  8  14  23  33  43  52  64 

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □

INTRA-PERSONALE

20  22  27  29  39  44  51 55

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □

FISICO-CINESTETICA

7  11  17  32  41  47  50  57

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □

NATURALISTICA

6  13  25  31  34  48  58  62

□ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □ □

 

TERZA PARTE

Rifletti e discuti: ti ritrovi nei risultati del questionario?

□ SI’, perché (cita esempi di tuoi comportamenti, abitudini, preferenze)

...…………………………………………………………….…………………………………………………………………………………………………………………….…………

e/o

□ NO, perché (cita esempi di tuoi comportamenti, abitudini, preferenze)

 ...………………….…………………………………………………………………..........................................................................................................……………..…………

 

Note

1. Si veda Mariani L. 2025. Le differenze individuali nei pubblici cinematografici, cinemafocus.eu

2. Cf. Witkin & Goodenough 1981.

3. Cf. e.g. Miller 1987, Burke Guild & Garger 1998.

4. Tuttavia, sono stati condotti vari studi sperimentali che hanno tentato di stabilire correlazioni tra due o più dimensioni degli stili cognitivi: cfr. ad esempio Witkin & Goodenough 1981 sull'(in)dipendenza dal campo e la preferenza per il lavoro individuale rispetto a quello di gruppo; Mednick & Silber 1970 sull'(in)dipendenza dal campo e la creatività, che evidenzia stili divergenti rispetto a quelli convergenti; Kagan et al. sulla relazione tra stili analitico/globale e riflessivo/impulsivo.

 5. Tra le descrizioni degli stili cognitivi non mancano modelli più complessi, che stabiliscono correlazioni tra due o più dimensioni, ottenendo così una gamma più varia di "tipi" di apprendenti. Ad esempio, Gregorc (1982) suggerisce di mettere in relazione la dimensione astratto/concreto con quella sequenziale/casuale. Partendo dal valore dell'esperienza nei processi di apprendimento (già alla base delle ricerche di pensatori come Dewey, Lewin e Piaget) Kolb (1984) ha elaborato una teoria dell'apprendimento esperienziale, che individua quattro diversi stili di apprendimento, chiamati da Kolb accomodatore (concreto-attivo), assimilatore (riflessivo-astratto), divergente (concreto-riflessivo) e convergente (astratto-attivo).

6. Queste dimensioni sono esplorate più a fondo in Mariani 2025, cit.

7.  http://www.ascd.org/publications/educational-leadership/sept97/vol55/num01/The-First-Seven.-.-.-and-the-Eighth@-A-Conversation-with-Howard-Gardner.aspx

8.  https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Multiple-intelligence.jpg

 

Riferimenti bibliografici

Boscolo P. 1981. “Intelligenza e differenze individuali” in Pontecorvo C. (a cura di), Intelligenza e diversità, Torino, Loescher.

Burke Guild P. & Garger S. 1998. Marching to different drummers, Alexandria, VA, Association for Supervision and Curriculum Development.

Gardner H. 1987. Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza, Milano, Feltrinelli.

Gardner H. 1999. Intelligences reframed: Multiple intelligences in the 21st century, New York, Basic Books.

Gregorc A. 1982. “Learning style/brain research: Harbinger of an emerging psychology” in Keefe J. (ed.) Students learning styles and brain behavior, Reston, VA, National Association of Secondary School Principals.

Kagan J., Rosman B.L., Day D., Albert L. & Phillips W. 1964. “Information processing in the child: Significance of analytic and reflective attitudes”, Psychological Monographs, vol. 78, 1.

Kolb D.A. 1984. Experiential learning: Experience as the source of learning and development, Englewood Cliffs, NJ, Prentice-Hall.

Mednick M.T. e Silber D.E. 1970. "Comparison of two administration times for the Remote Associates Test: An attempt at partial replication”, Psychological Reports, vol. 27 (2).

Miller A. 1987. “Cognitive styles: An integrated model”, Educational Psychology, vol. 7 (4).

Witkin H. & Goodenough O. 1981. Cognitive styles: Essence and origins, New York, International Universities Press Inc.

 


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