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Le immagini degli insegnanti nel cinema hollywoodiano
(Terza parte)
Images of teachers in Hollywood cinema
(Part 3)
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1. Re-introduzione

Nella Seconda parte di questo Dossier abbiamo notato come nella seconda metà del secolo scorso si sono molto differenziate le immagini che il cinema hollywoodiano ha fornito degli insegnanti. La visione tradizionale, che risale almeno a Il seme della violenza, "a livello superficiale presenta l'insegnante come un super-eroe - un pensatore libero e coraggioso con un'energia inarrestabile mobilizzata per il bene dei suoi alunni. Ad un livello più elusivo, tuttavia, questi film mandano un segnale pericoloso all'insegnante, suggerendo che se non sei un super-man, è meglio che accetti le norme della scuola, perchè qualsiasi cambiamento comprenderà una battaglia solitaria e potenziali rischi personali" (Nota 1).

Nei decenni successivi a questa immagine di "bravo insegnante", al servizio dei suoi studenti e della collettività, si sono affiancate via via immagini alternative, che hanno visto insegnanti pronti a reagire, anche con la violenza, a quella stessa brutale violenza cui erano quotidianamente sottoposti nelle loro classi; ed anche insegnanti visti come con ironia o addirittura con sarcasmo, come figure comiche che con i loro comportamenti bizzarri o semplicemente apatici possono suscitare una risata mista a compassione.

Altri film hanno infine introdotto la figura dell'insegnante "complessato", tormentato da traumi personali che possono ben riflettere i problemi e le crisi di cui sono spesso preda i suoi alunni. Come abbiamo visto in Il distacco, queste figure di insegnanti, pur dotati di grande umanità e pronti ad agire per sollevare le sorti delle loro classi, non hanno comunque la forza sufficiente per operare veri cambiamenti, e finiscono dunque, se non per abbandonare la scuola, per rimanere vittime della loro stessa impotenza.

In tutti i casi, comunque, le rappresentazioni negative degli insegnanti hanno avuto come fondo e motivo ispiratore un'opinione pubblica spesso insoddisfatta se non apertamente ostile nei confronti degli insegnanti, considerati inefficaci e impreparati, e di un sistema pubblico di istruzione burocratizzato, costoso e inefficiente.

In questa terza ed ultima parte del nostro Dossier riprenderemo l'esplorazione delle rappresentazioni che il cinema hollywoodiano ha dato della vita, non solo professionale ma anche personale, degli insegnanti.

2. L'insegnante unidimensionale: l'uomo/la donna è la sua professione


1. Re-introduction

In Part 2 of this Dossier we noted that during the second half of last century Hollywood cinema has provided a wide range of images of teachers. Traditional images, which date back at least to Blackboard Jungle, "on the apparent level present the teacher as a super-hero –a brave free thinker with unstoppable energy mobilized for the good of his pupils. On an elusive level, however, such films send the teacher a frightening message, saying that if you are not a ‘super-man,’ you better accept the norms of school, because any change will include a lonely battle and potential personal risks. (Note 1).

In the following decades this image of the "good teacher", who is at the service of his students and the community as a whole, has been accompanied by alternative images of teachers who are ready to react, even in violent ways, to the same brutal violence which they have to endure in their daily work in the classroom; and also of teachers seen with irony or even sarcasm, like comic figures that with their odd or simply apathetic behaviours can inspire a smile (if not a laugh) mixed with pity.

Other movies have presented the image of a "tormented" teacher,
afflicted by personal traumas which often reflect the problems and crises her/his students are facing. As we saw in Detachment, these images of teachers, although passsionately committed to yheir work and ready to act to change the dark fate of their classes, do not have sufficient energy to work out real changes, and thus end up, if not leaving their school, being victims to their own impotence.

In all cases, the negative representations of teachers are set against a background of a public opinion which is often unsatisfied, it not openly hostile, towards teachers seen as unproductive and unprepared figures, as well as towards a public educational system seen as bureaucratized, expensive and inefficient.

In the last part of this Dossier we shall continue the exploration of the images that Hollywood cinema has provided of the
professional, as well as personal, life of teachers.


2. The one-dimensional teacher: the man/woman is his/her profession



La scuola della violenza/To Sir, with Love (di/by James Clavell, GB 1967)

In questa sequenza, da La scuola della violenza, il Prof. Thackery (Sidney Poitier), al termine dell'anno scolastico, riceve tutta la gratitudine dei suoi studenti, che lo salutano con una canzone e un regalo. Visibilmente imbarazzato ed emozionato, l'insegnante non sembra reagire agli evidenti segnali amorosi che gli invia la ragazza che canta, che da tempo è innamorata di lui. Nè, soprattutto, si accorge della collega, visibile sullo sfondo, che pure gli aveva manifestato tutto il suo interesse affettivo. Il Prof. Thackery si identifica con la sua professione: esiste come uomo in quanto insegnante tutto dedito alla sua missione.

Queste figure di insegnanti rappresentati come "missionari", "salvatori" dei loro studenti, quasi "agnelli sacrificali" pronti a dare tutto di sè, e in possesso di doti speciali, sono dei "super-insegnanti", della cui vita personale sappiamo poco o nulla. Questi insegnanti, infatti, sono spesso figure solitarie, celibi, o separati (come in Rita, di Lewis Gilbert, GB 1983), in cui "una giovane parrucchiera londinese (Julie Walters) si fa dare lezioni di letteratura da un professore alcolizzato (Michael Caine), dandogli in cambio lezioni di vita" (Nota 2), oppure vedovi (come in Will Hunting - Genio ribelle, di Gus Van Sant, USA 1997), in cui un ragazzo orfano e ribelle (Matt Damon) viene riconosciuto come un genio della matematica, ed "adottato" da un insegnante (Stellan Skarsgard) e da uno psicanalista (Robin Williams).

Queste figure adulte sono comunque poco sensibili alle attrazioni emotive/sessuali. "L'insegnante è simbolicamente presentato come un monaco o una suora, in accordo con la tradizione storica delle scuole in Europa che erano gestite da monasteri" (Nota 1). In Su per la discesa (di Robert Mulligan, USA 1967), una giovane insegnante, fragile e forse un po' nevrotica, deve affrontare (come al solito) una classe di teppisti e drogati: troverà la forza di andare avanti, ma un suo studente scambierà le attenzioni pedagogiche che lei gli riserva per qualcosa di più - mettendola in crisi ...

E nella stessa schiera di insegnanti che "sublimano" nella loro professione tutte le loro aspirazioni, come non menzionare il Prof. Keating (Robin Williams) di L'attimo fuggente (di Peter Weir, USA 1989), la Professoressa Johnson (Michelle Pfeiffer) di Pensieri pericolosi (di John N. Smith, USA 1995) e il Prof. Escalante (Edward James Olmos) di La forza della volontà (di Ramon Menendez, USA 1987)? In tutti questi casi, l'insegnante instaura una relazione speciale con i suoi studenti, ha bisogno che i suoi studenti lo accettino e lo amino, come se a scuola, e solo a scuola, potesse trovare quello che la vita gli/le ha negato.


In this sequence from To Sir, with love, Prof. Thackery (Sidney Poitier), at the end of the school year, receives the grateful appreciation of his students, who give him a present and even sing a song just for him. Visibly embarrassed and moved by all this, the teacher does not seem to react to the clear erotic signals coming from the singing girl, who has long had a crunch on him. Neither does he seem to notice the colleague, in the background, who has for months shown all her affection for him. Prof. Thackery identifies himself with his profession: as a man, he is fully and exclusively dedicated to his mission as an educator.

These figures of teachers shown as "missionaries", "saviours" of their students, ready to give up their own life for them, and endowed with special powers, are real "super-teachers", whose personal life we know little or nothing about. Such teachers are often single, or separated (as in
Educating Rita (by Lewis Gilbert, GB 1983), where "a young London hairdresser (Julie Walters) asks an alcoholic professor (Michael Caine) to give her literature lessons, in exchange for "life" lessons" (Note 2), or widow(er)s (as in Good Will Hunting (by Gus Van Sant, USA 1997), where a rebellious orphan boy (Matt Damon) is recognised as a maths genius and "adopted" by a teacher (Stellan Skarsgard) and by a psychoanalyst (Robin Williams).

Such adult figures are usually not very reactive to emotional/erotic attractions. "The teacher is symbolically presented as a monk or a nun, consistent with the historical tradition of schools in Europe that were run by monasteries" (Note 1). In
Up the down staircase (by Robert Mulligan, USA 1967) a young, fragile and may be even a little neurotical teacher has to face, as is often the case, a class made up of delinquent, drug-addicted students: she will find the strength to carry on with her job, but one of her students will misinterpret the pedagogical attention she is paying to him for something more - and this will set off a crisis in her ...

Among the teachers who "sublimate" all their aspirations in their profession, how not to mention Prof. Keating (Robin Williams) in
Dead Poets' Society (by Peter Weir, USA 1989), Prof. Johnson (Michelle Pfeiffer) in Dangerous minds (by John N. Smith, USA 1995) and Prof. Escalante (Edward James Olmos) in Stand and deliver (by Ramon Menendez, USA 1987)? In all these cases, the teacher sets up a special relationship with her/his students; she/he needs her/his students' admiration and love, as if at school, and only at school, they can find what life has denied them.

    
La strana voglia di Jean/The prime of Miss Jean Brodie (di/by Ronald Neame, GB 1969)

Forse nessuna figura come Miss Brodie ha incarnato così chiaramente il carattere missionario dell'insegnante "per vocazione". Miss Brodie (Maggie Smith, in un ruolo per cui ottenne l'Oscar), insegnante in un collegio di Edinburgo negli anni trenta, è una figura eccentrica e anticonformista, che con la sua personalità esercita uno straordinario influsso sulle sue allieve ("le mie ragazze", come lei le chiama). Nel trailer (sopra a sinistra), la sentiamo dire: "Il mio lavoro consiste nel mettere teste mature su giovani spalle, e tutte le mie alunne sono la crème de la crème! Datemi una ragazza di un'età in cui possa essere influenzata, e sarà mia per sempre! Voi ragazze siete la mia vocazione! Dedico a voi il pieno rigoglio della mia vita!". Nella sua devozione "alla bontà, alla verità e alla bellezza", la vediamo portare le sue allieve all'opera, nei musei, a fare picnic. E alla preside (sopra a destra), che le rimprovera, "Non incoraggiamo gli atteggiamenti progressisti", Miss Brodie risponde, "Per me l'educazione è semplicemente un portar fuori ciò che è già dentro". E alla rimostranza della preside, "Speravo che ci fosse anche un certa quantità di metter dentro", risponde, "Quella non sarebbe educazione, ma intrusione".


Perhaps no other character as Miss Brodie has given us such a clear picture of a "missionary" and "vocationally inspired" teacher. Miss Brodie (Maggie Smith, in a role which won her an Academy Award), a teacher in an Edinburgh college of the '30s, is an eccentric, anticonformist figure who, thanks to her exceptional personality, exercises an extraordinary influence on her pupils ("my girls", as she calls them). In the trailer (above left) we hear her say, "I am in the business of putting old heads on young shoulders, and all my pupils are the crème de la crème! Give me a girl at an impressionable age, and she is mine for life! You girls are my vocation! ... I am dedicated to you in my prime!". In her devotion to "goodness, truth and beauty", we se her taking her pupils to the opera, to museums, to picnics. And when the headmaster (above right) remarks that "We do not encourage the progressive attitudes", Miss Brodie retorts, "To me education is simply a leading out of what is already there". To the headmaster's observation that "I had hoped that there might also be a certain amount of putting in", she answers, "That would not be education but intrusion".

        
Conrack (di/by Martin Ritt, USA 1974) - Italiano sulla sinistra, inglese sulla destra/Italian on the left, English on the right

Anche Il Prof. Conroy di Conrack (Jon Voigt) è un'insegnante di cui non sappiamo nulla circa la sua vita privata. Vediamo però con quanta sollecitudine e quanto amore segua la sua classe di bimbi negri per salvarli dal futuro di povertà e ignoranza a cui sembrano essere condannati: non si limita, per questo, ad insegnare loro il programma, ma li adotta quasi come figli: insegna loro a lavarsi i denti, a riconoscere i fiori selvatici mentre recitano poesie, fa ascoltare loro brani di musica classica e li porta fuori dalla classe a conoscere il mondo ... Tutto questo non porterà che al suo licenziamento.

3. La vita professionale rovina la vita personale

In alcuni film, l'impegno profuso nel lavoro è così intenso e/o i contesti di lavoro così problematici che la vita personale e sentimentale dell'insegnante può esserne danneggiata. E' ciò che capita al Prof. Dadier (Glenn Ford) di Il seme della violenza (di Richard Brooks, USA 1955), che, nominato in una scuola periferica di New York, deve vedersela con alunni ostili e violenti, che arrivano a tendere a lui e a un collega un agguato per strada e a spedire lettere anonime alla moglie, insinuandole il sospetto che il marito abbia un'amante a scuola. E molto peggio capita al Prof. Norris (Perry King) di Classe 1984 (di Mark L. Lester, USA 1981), i cui alunni, veri e propri teppisti inferociti, arrivano a violentargli la moglie: ma i tempi sono cambiati, la violenza è ormai dilagante anche sugli schermi, e in questo caso il benintenzionato professore si trasformerà in uno spietato assassino, uccidendo i suoi studenti uno ad uno.

In altri casi non si arriva alla violenza fisica, ma la vita familiare dell'insegnante è messa a dura prova come conseguenza del tempo e delle energie profuse a scuola (ed evidentemente sottratte alla famiglia). E' il caso della Prof.ssa Gruwell (Hilary Swank) di Freedom writers (di Richard LaGravenese, USA/Germania 2007), che, per sopperire alla mancanza di fondi della sua scuola ed in particolare per poter organizzare delle uscite didattiche con i suoi studenti, decide di prendersi due lavori extra - che finiscono per impegnarla in modo tale che alla fine il marito, esasperato, chiederà il divorzio. Quasi ironicamente, la Prof. Gruwell otterrà una promozione alla fine dell'anno scolastico ...


Prof. Conroy (Jon Voigt) in Conrack, too, is a teacher whose private life we know nothing about. We see him ready to give all his love to his class of black children he tries to save from a future of poverty and ignorance. He does not just teach them the official "curriculum", but almost adopts them as his own children: he teaches them how to brush their teeth, recognize wild flowers while they recite poems, appreciate classical music and takes them for walks in order to show them the world ... All this will lead him to being fired.

3. Professional life spoils personal life

In some movies, the commitment required by the job is so heavy and/or the work contexts so problematic that the personal and affective life of the teacher can be seriously damaged. This is what happens to Prof. Dadier (Glen Ford) in
Blackboard Jungle (by Richard Brooks, USA 1955), who gets a teaching appointment in an urban New York school, where he has to face hostile and violent students, who carry out a physical attack on him and a colleague of his in the street and even send anonymous letters to his wife, telling her that her husband has a lover at school. Much worse happens to Prof. Norris in Class of 1984 (by Mark L. Lester, USA 1981), whose students, who are a real gang of violent delinquents, go as af as raping his wife: but the times have changed, violence is now everywhere, and in this case the well-intentioned teacher will change into a ruthless murderer, killing his students one by one.

Other cases do not show physical violence, but the family life of the teacher has to endure a hard test as a consequence of the time and energy that she/he spends at school (presumably taking them away from his family). This is the case of Prof. Gruwell (Hilary Swank) in
Freedom writers (by Richard LaGravenese, USA/Germany 2007), who, to make up for the lack of funds at her school and in order to organize trips for her students, decides to take up two additional jobs - which take up so much of her life that the exasperated husband will eventually divorce her. Almost as an ironica touch, Prof. Gruwell will get a promotion at the end of the school year ...

           

Goodbye Mr Holland/Mr. Holland's opus (di/by Stephen Herek, USA 1995)

Non si arriva a queste punte estreme in Goodbye Mr. Holland, in cui Il Prof. Holland, insegnante di musica che avrebbe l'ambizione di scrivere una sinfonia, è in realtà talmente preso dall'impegno scolastico che arriva a trascurare la moglie e, soprattutto, il figlio sordomuto. Di fronte ai rimproveri della moglie, esplode tutta la contraddizione di questo insegnante-marito-padre, che non riesce a conciliare i diversi ruoli della sua vita: "Se faccio l'insegnante, trascuro mio figlio; se faccio il padre, trascuro la scuola. Come cavolo posso essere tutto per tutti?".

4. La vita professionale solo come sfondo

In pochi film la vita professionale degli insegnanti è utilizzata solo come sfondo rispetto alla descrizione della loro vita privata. In questi casi, naturalmente, gli aspetti del lavoro dell'insegnante sono appena accennati, e contribuiscono solo ad accentuare i tratti, solitamente problematici, delle sue vicende personali. E' il caso di In cerca di Mr. Goodbar (di Richard Brooks, USA 1977; il film in versione originale è visibile qui), in cui un'insegnante in una scuola per sordomuti (Diane Keaton), pur dedicandosi con passione al suo lavoro, è in realtà insoddisfatta della sua vita sentimentale e sessuale, anche per la rigida educazione cattolica che ha ricevuto, e passa le sue notti in giro per locali notturni, incontrando spesso uomini cinici o violenti. Ne esce un ritratto desolante e senza speranza di una donna (e di una società) per la quale anche la libertà sessuale degli anni '70 non riesce a colmare il vuoto esistenziale.

In This is my father (di Paul Quinn, Irlanda/Canada 1998) la vita professionale dell'insegnante di storia Prof. Johnson è mostrata solo in due scene, una all'inizio e una alla fine del film. All'inizio, vediamo il Prof. Johnson (James Caan) guardare fisso fuori dalla finestra della sua classe mentre un suo studente espone una relazione: è evidente che il lavoro per Johnson non è di nessun interesse, il che viene confermato da un suo studente, che gli fa presente che a loro non interessa la storia e che pensano che come insegnante non valga granché. Solo a questo punto scopriamo che Johnson è vedovo, vive da solo, e deve aiutare la sorella a prendersi cura della madre ammalata. Per un puro caso, la scoperta di una vecchia foto dei genitori lo condurrà in Irlanda, a cercare di scoprire la verità sulla loro storia d'amore. Questa scoperta delle sue radici avrà un effetto catartico: alla fine del film, infatti, lo ritroviamo in classe, questa volta chiaramente "risvegliato" nel suo ruolo di insegnante ed educatore.

Anche in altri film la vita professionale degli insegnanti è appena accennata, ma di solito come triste e vuota routine, da cui essi cercano di evadere: in La prima volta di Jennifer (di Paul Newman, USA 1968), un'insegnante trentacinquenne (Joanne Woodward), vessata da un madre tirannica, crede di poter riscattarsi con una storia con un amico d'infanzia e con una presunta maternità: ne rimarrà delusa, ma alla fine avrà il coraggio di andarsene e forse rifarsi una vita. Una vicenda simile è raccontata in Jacknife (di David Jones, USA 1988; il film completo in italiano è visibile qui): anche in questo caso, sullo sfondo di un'insoddisfacente vita professionale, un'insegnante di biologia (Kathy Baker) cerca di trovare un senso alla propria esistenza in un rapporto sentimentale tormentato.

In tutti i film di questo tipo, comunque, la professione dell'insegnante (e dell'insegnante donna, negli ultimi film esaminati) è vista come un ripiego, o come una scelta sbagliata, o come un tipo di carriera stanca e demotivante, che non incide certamente in modo positivo sulla vita personale di chi la affronta.

5. La vita professionale compenetra la vita personale (e viceversa)

In alcuni casi, invece, è proprio l'esperienza a scuola a riscattare una vita personale problematica, come se la vita in classe fornisse una carica, quasi un "effetto terapeutico" rispetto alla vita privata. In Addio Mr. Chips! (di Sam Wood, USA 1939), un timido ed introverso professore (Robert Donat, premiato con un Oscar come miglior attore), giunto al termine della carriera, ripercorre tutta la sua vita dedicata all'insegnamento, quasi un tutt'uno tra vita personale e vita professionale. Il film fu rifatto come musical (Goodbye, Mr. Chips, di Herbert Ross, USA 1969) con Peter O'Toole come interprete.

In tempi molto più recenti, Arrivederci professore (di Wayne Roberts, USA 2018) racconta la trasformazione "didattica" di un giovane insegnante (Johnny Depp) che solo dopo aver scoperto di avere un cancro all'ultimo stadio riscopre la sua "vocazione" e riscatta anche la sua vita in classe con i suoi studenti. Come per dire che solo un dramma privato (e addirittura una situazione estrema) può rivitalizzare una professione che, normalmente, non è di per sè stimolante e fonte di gratificazioni ...

6. E il sesso?

Abbiamo già notato come le immagini degli insegnanti al cinema, poco inclini in generale alle sottigliezze psicologiche, presentino spesso figure dalla vita sentimentale e sessuale assente, o limitata, o sconosciuta. Eppure i contesti in cui queste figure operano non sono certo esenti da una carica emotiva e sessuale a volte apertamente manifestata: in particolare, gli studenti maschi delle scuole superiori "urbane", dallo sfondo socio-culturale deprivato, non fanno mancare i loro apprezzamenti, a volte anche molto pesanti, nei confronti delle loro insegnanti. In Il seme della violenza (di Richard Brooks, USA 1955), che abbiamo già esaminato, una collega del protagonista (il Prof. Dadier, interpretato da Glenn Ford) è attratta da lui, peraltro assolutamente fedele alla moglie, ma è, come ci si può aspettare, anche un oggetto di attrazione sessuale per i violenti adolescenti della scuola - una tensione sessuale che a un certo punto esplode con un tentativo di stupro.

Allo stesso tempo, una classe di adolescenti posta di fronte ad un insegnante, particolarmente donna, che dimostra una cura ed un'attenzione speciale per le relazioni interpersonali ed il benessere dei suoi studenti, si carica di una tensione emotiva-erotica che si fa tanto più tangibile quanto più l'insegnante rappresenta una figura "seduttiva" (in senso lato e positivo) che grazie al suo carisma riesce a "portare dalla sua parte" alunni inizialmente mal disposti o decisamente ostili. Per porre dei limiti ai pericoli di questa "seduzione", è spesso necessario che l'insegnante in questi film adotti qualche meccanismo di "sublimazione", spostando l'erotismo verso mete più socialmente e culturalmente accettabili - e in modo specifico, verso l'amore, da parte degli studenti, per la disciplina insegnata.

We do not reach such extremes in Mr. Holland's opus, in which Prof. Holland, a music teacher whose main ambition is to write a symphony, is actually so busy with his school duties that he ends up neglecting his wife and, most of all, his deaf-dumb son. Faced by his wife's reproach, he gives voice to the contradiction of his position (teacher-cum-husband-cum-father), who cannot reconcile his different roles in life: "How the hell am I supposed to be everything to everybody?".

4. Professional life as a mere background

In a few movies teachers' professional life is used only as a background, while the movie's main interest is in the description of their private life. In such cases, as we would expect, the aspects of the teacher's work are only hinted at, and only serve to stress the (usually problematic) aspects of their private life. This is the case in Looking for Mr. Goodbar (by Richard Brooks, USA 1977; the original version of the movie is visible here), in which a teacher in a school for deaf students (Diane Keaton), although totally committed to her work, is actually unsatisfied with her affective and sexual life, owing to, among other things, her strict Catholic education, and spends her nights touring night clubs, often meeting cynical or violent men. The movie thus provides a desperate and hopeless portrait of a woman (as well as of a society) for whom the sexual freedom of the '70s does not provide enough energy to fill her existential gaps.

In
This is my father (by Paul Quinn, Ireland/Canada 1998) the history teacher Prof. Johnson's professional life is shown only in two seqeences, one at the start and the other at the end of the movie. At the start, we see Prof. Johnson (James Caan) looking out of a window in his classoom while a student illustrates his research: it is clear that work is of no interest to Johnson. This is confirmed by another student, who openly tells him that they have no interest whatsoever in history and, additionally, that they think that he is not such a good teacher after all. Only at this point do we find out that Johnson is a widower, that he lives alone, and that he has to help his sister take care of their sick mother. Just by chance he finds an old picture of his parents, which will take him to Ireland, trying to discover the truth about their love story. Such discovery of his roots will have a cathartic effect on him: at the end of the movie, we see him back in his classroom, but this time he has found a new start in his career as a teacher and educator.

In other movies, too, teachers' professional life is just hinted at, usually as a dull and sad routine, from which they try to escape: in
Rachel, Rachel (by Paul Newman, USA 1968), a thirty-five year old teacher (Joanne Woodward), tormented by a tyrant mother, thinks she can rescue herself by having an affair with a friend and through an assumed pregnancy: she will be bitterly disappointed, but at the end she will find the courage to leave her present life and start off a new one. A similar story is told in Jacknife (by David Jones, USA 1988): in this case, too, an unsatisfactory professional life serves as the background to the story of a biology teacher (Kathy Baker), who tries to find a meaning for her life through a tormented affective relationship.

In all such movies, the teacher's profession (and especially the woman teacher's profession, in the last couple of movies we mentioned) is seen as a makeshift, or as a wrong choice, or, again, as a dull and demotivating career, which does certainly not impact positively on the teacher's personal life.

5. Professional life permeates personal life (and vice-versa)

In some cases, however, it is precisely the school experience that seems to redeem a problematic personal life, as if life in the classroom had an almost "therapeutic effect" on private life. In Goodbye, Mr. Chips! (by Sam Wood, USA 1939), a shy, withdrawn teacher (Robert Donat, who was awared an Academy Award for best actor), has reached the end of his career and thinks back to all his life as a committed teacher, for whom family life and work have practically coincided. The movie was remade as a musical (Goodbye, Mr. Chips, by Herbert Ross, USA 1969) with Peter O'Toole playing the main character.

More recently,
The Professor (by Wayne Roberts, USA 2018) tells the "teaching" transformation of a young teacher (Johnny Depp) who, after finding out he has terminal cancer, re-discovers his "vocation" and his life in the classroom with his students. This equals to say that only a private dramatic event (and an extreme one at that) can bring new life into a profession which is normally far from stimulating and gratifying ...

6. What about sex?

We have already remarked how teachers' images at the movies are often lacking in psychological depth and show people whose affective and sexual life is absent, limited, or unknown. And yet the context where such people work are surely not exempt from an emotional and sexual charge which is often clearly shown: male students of "urban" high schools, coming from a deprived socio-cultural background, are particularly keen to show their interest, sometimes in rough ways, in their female teachers. In
Blackboard jungle (by Richard Brooks, USA 1955), which we have already examined, one of the protagonist's colleagues shows a definite attraction to him (who is an absolutely faithful husband), but, as we can expect, she is also an object of sexual appeal to the schools' violent teenagers - a sexual tension which ends up in the students trying to rape her.

At the same time, a class of teenagers facing a (mostly female) teacher who strives to build a personal relationship with them and cares a lot for their well-being in the classroom, is charged with an emotional-sexual tension which becomes even stronger if the teacher takes on a "seductive" role (in the widest and most positive sense), using her "charisma" to trasnform her students, usually ill-disposed if not plainly hostile at the start. To set a boundary to the dangers of such "seduction", the teacher in these movies is often obliged to adopt some sort of "sublimation" process, thereby shifting the erotic interest towards more socially and culturally accepted targets - and, more specifically, towards students' love of the subject matter being taught.


   
L'amore ha due facce/The mirror has two faces (di/by Barbra Streisand, USA 1996)

In questa sequenza da L'amore ha due facce, vediamo la docente di letteratura, la Prof.ssa Morgan (Barbra Streisand), mentre svolge una lezione davanti ad una platea di giovani affascinati. Di cosa parla? Dell'amore, dell'amor cortese come del sesso e di quanto sia bello innamorarsi e fare l'amore. Mentre parla, vediamo un suo collega di matematica, il Prof. Larkin (Jeff Bridges) girare non visto per la sala, ascoltando attentamente la conferenza. Più tardi le chiederà: "Ma come fai a trattenerli in classe?". In effetti, i due insegnanti sono all'estremo opposto: tanto lei è seduttiva in classe ma passiva fuori, quanto lui è noioso e prigioniero del suo intellettualismo in classe ma sessualmente attivo fuori. Il film ha una morale abbastanza scontata: l'intensità intellettuale e quella sessuale possono convivere nella stessa donna, come nelle due facce dello specchio del titolo originale. Tuttavia, "in modo che l'insegnamento e la sessualità siano simmetrici, Larkin deve essere attraente in classe quanto lo è in camera da letto; Morgan deve essere seducente in camera da letto quanto è irresistibile in classe" (Nota 3).

Anche la Prof.ssa Johnson (Michelle Pfeiffer) di Pensieri pericolosi (di John N. Smith, USA 1995), che abbiamo citato più volte, ha i suoi problemi: accetta di insegnare per vivere dopo il suo recente divorzio; e si ritrova a insegnare "in zona pericolo", in una classe piena di violenza, rifiuto dell'autorità, caos morale - ma anche tensioni erotiche neanche molto represse. Sembrerebbe quasi che "consideri l'insegnamento  come una ri-espressione ( o repressione?) dei suoi desideri sessuali insoddisfatti ... Incanalando la sua energia sessuale nella direzione di una disciplina erotica, Johnson neutralizza i pericoli - sesso e violenza - della classe e fa in modo che questi studenti si impegnino nel suo insegnamento ... Apparentemente, insegnare inglese significa insegnare la rimozione erotica verso lezioni di poesia e di letteratura" (Nota 3).

In this sequence from The mirror has two faces, the English literature teacher, Prof. Morgan (Barbra Streisand) is giving a lecture to a fascinated young audience. What is she talking about? Love, courtly love, as well as sex and the pleasures of falling in love and making sex. As she talks, we see a colleague of hers, maths teacher Prof. Larkin (Jeff Bridges) roaming about the room while carefully listening to the lecture. Later he will ask her: "How can you keep them in class?". The two teachers are actually extremes: she is seductive in class but passive outside, while he is a boring intellectual in class but sexually active outside. The movie's moral can be taken for granted: intellectual and sexual intensity can both inhabit a woman, as in the double-faced mirror in the original title. However, "in order for teaching and sexuality to be in their proper symmetry, Larkin must be as engaging in the classroom as he is in the bedroom; Morgan must be as enticing in the bedroom as she is compelling in the lecture hall" (Note 3)

Prof. Johnson (Michelle Pfeiffer), too, in
Dangerous minds (by John N. Smith, USA 1995), which we have mentioned several times, has problems of her own: she accepts the teaching job to earn a living after her recent divorce; and finds herself teaching in a "dangerous zone", i.e. to a class full of violence and moral chaos - but also full of hardly repressed erotic tensions. "She substitutes teaching as a re-expression (or is it repression?) of her unfulfilled sexual desires ... By channelling her sexual energy into erotic discipline, Johnson neutralizes the dangers - sex and violence - of the classroom and makes these students commit to her instruction ... Apparently, teaching English means teaching erotic displacement into poetry and literature classrooms" (Note 3)



   
Goodbye Mr. Holland/Mr. Holland's Opus (di/by Stephen Herek, USA 1995) - Italiano sulla sinistra, inglese sulla destra/Italian on the left, English on the right

Anche il finale di Goodbye Mr. Holland, film che abbiamo citato per dimostrare la drammatica contraddizione vissuta da questo insegnante, diviso tra amore per la scuola e amore per la famiglia, rappresenta un trionfo della scelta (o costrizione?) di abbandonare velleità erotiche ed artistiche (la sinfonia che ha cercato di comporre per tutta la vita) per dedicarsi agli studenti e alla famiglia. Holland aveva vissuto una forte attrazione (repressa) per una sua studentessa, ed aveva aiutato un'altra studentessa, decisamente non attraente per lui, a perseverare nello studio del clarinetto nonostante le difficoltà. In questo finale, che celebra il suo ritiro dalla scuola, è proprio questa studentessa ambiziosa ma senza connotazioni sessuali, e ora diventata governatore dell'Arizona, a tenere uno dei discorsi ufficiali e a suonare il clarinetto nell'esecuzione della sinfonia che finalmente Holland ha finito di scrivere e può ora far ascoltare a tutta la scuola. E' il trionfo di tutta una vita segnata dalla rinuncia al desiderio e dalla consacrazione ai valori della famiglia e dell'insegnamento.

Ma non possiamo concludere dando l'impressione che al cinema amore e sesso siano banditi completamente dalle figure degli insegnanti: una notevole eccezione, per esempio, è rappresentata da Figli di un Dio minore (di Randa Haines, USA 1986), in cui un'insegnante (William Hurt) per non udenti si innamora di un'inserviente sordomuta della scuola (Marlee Matlin) - anche se è vero che non si tratta di una studentessa teenager ... Così come in Molly Maxwell (di Sara St.Onge, Canada 2012; il trailer inglese è visibile qui, mentre il film completo sottotitolato in italiano qui) una studentessa si innamora del suo insegnante di fotografia (con complicazioni per entrambi), mentre in A teacher (di Hannah Fidel, USA 2013) è l'insegnante ad innamorarsi di uno dei suoi allievi, anche in questo caso tra rinunce e ricadute ...

7. Conclusione

"Un libro non riesce a fare ciò che fa un film ... I film possono potenzialmente trasmettere idee ed informazioni in  modo più potente ... e più efficace della parola scritta. Così, alcuni film sulla scuola catturano la vita quotidiana, le relazioni personali, gli incontri vissuti in classe, in modi che le nostre storie scritte non possono fare. Essi rivelano cose che noi ... non riusciamo a vedere (o scegliamo di non vedere) o non possiamo vedere bene, o vediamo ma non riusciamo a raccontare altrettanto bene. [I film sulla scuola] forniscono incontri con gli insegnanti, i genitori e gli adolescenti e una densa descrizione delle ... scuole a cui le storie dell'educazione non riescono nemmeno ad avvicinarsi" (Nota 4).

The end of Mr. Holland's opus, too, which we mentioned to show this teacher's dramatic contradiction between his love for school and his devotion to his family, represents a triumph of the choice (or obligation?) to abandon erotic wishes, as well as artistic ones (he has tried to compose his own symphony throughout his life), in order to be able to commit himself to his students and his family. Holland had had a strong (repressed) sexual attraction for one of his students, and had also helped another student, surely lacking in sex-appeal, to persevere in the study of clarinet despite all her problems. In this sequence, which celebrates his retirement, it is just this latter student, as ambitious as lacking sexual connotations, now Governor of Arizona, to give one of the official talks - and she will also play the clarinet in the orchestra playing Holland's symphony, which he has eventually succeded to compose, now playing it in front of the school. It is the triumph of a life which has given up desire for the sake of a whole-hearted commitment to the values of family and teaching.

However, we cannot end this
Dossier by giving the impression that love and sex are banned from movies about teachers: a notable exception, for example, is Children of a lesser God (by Randa Haines, USA 1986), in which a teacher of deaf-dumb students (William Hurt) falls in love with a deaf school caretaker (Marlee Matlin) - although she is not a teenage student ... Just as in
Molly Maxwell (by Sara St.Onge, Canada 2012; watch the original trailer here, and the complete film with Italian subtitles here) a student falls in love with her photography teacher (which will cause problems for both), while in A teacher (by Hannah Fidel, USA 2013) it is the teacher who falls in love with one of his students ...

7. Conclusion

"A book cannot do what a film does ... Films can potentially carry ideas and information with more power .. and more effectively than the written word. Thus, some school films capture the daily life, the personal relationships, the lived encounters of classrooms, in ways our written histories do not. They reveal things that we ... cannot see (or choose not to see) or cannot see well, or see but not tell as well. [School films] provide encounters with teachers, parents, and adolescents and a thick description of ... schools that histories of education cannot even approximate" (Note 4)






Ferris Bueller's day off

(English)
Una pazza giornata di vacanza/Ferris Bueller's day off (di/by John Hughes, USA 1986)
Note/Notes

(1) Schwarz-Franco O. 2016. "Teachers in film: Inspiration for Autonomous and Transformative teaching or a warning against it?", Universal Journal of Educational Research
, Vol.  4(5), pp. 994-1002.
(2) Il Mereghetti. Dizionario dei film, Baldini Castoldi Dalai, Milano.
(3) Bauer D.M. 1998. "Indecent proposals: Teachers in the movies", College English,
Vol. 60, No. 3, pp. 301-317.
(4) Trier J.D. 2001. "The cinematic representation of the personal and professional lives of teachers", Teacher Education Quarterly,
Summer, pp. 127-142.

 

Per saperne di più ...

*
Dal sito mondofox.it:
   -
20 film sui college americani di Alice Grisa

* Dal sito del Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l'infanzia e l'adolescenza:
  
- Maestri del cinema. La figura dell'insegnante nel film e nel documentario
   - Percorsi (auto)formativi e scrittura del sè: per una riflessione sulla figura dell'insegnante nel cinema
   - Davanti o dietro la cattedra

* Dal sito Filmaboutit.com:
   - Film su insegnamento e didattica: in particolare quelli in cui il rapporto con gli allievi e la didattica stessa sono il centro emotivo e narrativo della storia
Want to know more?

* Hollywood films about school: Where race, politics and education intersect by Ronald E. Chennault
* Schooling in the light of popular culture by P.Farber, E.F.Provenzo and G. Holm
* From the M/C Journal, vol. 19, n. 2, 2016:
   -
The portrayal of the teacher as mentor in popular films: Inspirational, supportive or life-changing? by Angelina Ambrosetti
* From the Australian Review of Public Affairs,
September 2008:
  
- How real is reel? Teachers on screen and in the classroom by Leslie Scanlon
*
From the European Journal of Contemporary Education, 2018, vol.7, no. 2, pp 291-331
   - Professional Risk: Sex, Lies, and Violence in the Films about Teachers by F
edorov A., Levitskaya A., Gorbatkova O., Mikhaleva G.

 


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